Società Piemontese Automobili 1906-1949
“SPA” o meglio Società Ligure Piemontese” sigla di una famosa casa automobilistica torinese che fu fondata e costituita (da Michele Ansaldi che aveva abbandonato la Fiat-Ansaldi per motivi personali e da Matteo Ceirano che aveva lasciato l’Itala fondata da lui l’anno prima) con atto notarile il 12 giugno 1906 come “Società Piemontese Automobili” Ansaldi-Ceirano il capitale sociale era di circa un milione e tra i soci spiccava il nome di Michele Lanza ricco industriale con passata esperienza in campo automobilistico, in quel momento famoso produttore di candele steariche.
Da subito la SPA ebbe a disposizione un enorme stabilimento di nuova concezione di circa 12000 metri quadri sito in Barriera di Crocetta a Torino, che permise l’anno successivo di contare circa 300 operai in grado di assicurare 300 automobili l’anno, i primi modelli SPA furono la 28/40HP e la 60/70HP (la prima montava un 4 cilindri biblocco da 7785cc mentre la seconda un triblocco da 6 cilindri di 11677cc) e vennero presentate al salone di Torino nel 1907 riscuotendo grande interesse e successo. Fautori di questo rilancio automobilistico furono gli stessi fondatori, grandi geni della meccanica il primo Michele Ansaldi, esperto conoscitore di macchine operatrici e il secondo, Matteo Ceirano, gran progettista d’automobili, ideatore di quasi tutti i progetti d’automobile fino al suo ritiro a vita privata nel 1918.
In campo sportivo la SPA consegue immediatamente grandi traguardi: nel 1908 è coperto il tratto Torino-Pietroburgo senza bisogno d’assistenza dal pilota Ruggerone che poi parteciperà anche alla Pietroburgo-Mosca piazzandosi al secondo posto. Nel 1909 il barone Ciuppa vince la “Targa Florio” con una SPA 28/40 HP, nello stesso anno e con la stessa automobile a Modena è battuto il record del miglio con partenza da fermo dal pilota Leonino da Zara.
A cavallo tra il 1908 e il 1909 la SPA dopo aver prodotto auto d’enorme prestigio e raffinatezza a 4 e a 6 cilindri che trovarono grandi estimatori, tra cui anche Vincenzo Florio, (ricco industriale siciliano appassionato di corse automobilistiche diventato famoso per aver lanciato nel 1906 una delle prime gare automobilistiche di questo genere in Italia e nel mondo, la famosa “Targa Florio”) la società cadde in una grave crisi finanziaria e fu costretta a ricorrere a nuovi capitali.
I Nuovi capitali furono apportati dal finanziere genovese Cesare Gamba già presidente della FLAG (Fabbrica Ligure Automobili Genova) innalzando il capitale fino a 4,5 milioni di lire, dando vita ad una fusione che fece cessare il marchio della FLAG e trasferire la nuova sede sociale della SPA a Genova in Via Corvette n.2 (gia sede della FLAG), mentre la direzione e le officine rimasero a Torino, inoltre venne anche decisa la nuova ragione sociale e SPA divenne così “Società Ligure-Piemontese Automobili” mantenendo il suo logo originale.
All’indomani della fusione venne aperto un nuovo reparto dedicato alla costruzione di motori per la nostra aviazione che fu affidata all’ing. Aristide Faccioli, che da subito progettò e costruì il famoso A6, un sei cilindri verticale che andò ad equipaggiare i famosi aerei della SVA (Savoia-Verduzzo-Ansaldo) che furono grandi protagonisti del primo conflitto mondiale.
Nel 1911 Michele Ansaldi lascia la SPA seguito quattro anni dopo nel 1915 da Matteo Ceirano.
Nel 1916 per esigenze belliche la quasi totalità della produzione SPA viene convertita nella costruzione di autoveicoli militari, camion e motori d’aereo.
Tale fu il successo per la qualità e l’affidabilità di questi mezzi che furono vinte più commesse (dall’allora Ministero della Guerra) di notevoli proporzioni grazie al fatto di aver superato la difficile prova (per quei tempi) di percorrere con un autocarro 800 km in 50 ore.
Dopo il primo conflitto mondiale nel 1918 nonostante che da una parte, il processo produttivo godesse di buona salute, dall’altra i ritardi nei pagamenti per conto dello stato mettevano di nuovo in crisi la SPA e l’attuale gruppo finanziario con a capo Cesare Gamba. Questi, come preoccupato per la possibilità che lo Stato non pagasse i propri crediti, pensò di passare la mano ad un nuovo gruppo di finanziatori ligure facente capo ai F.lli Pio e Mario Perrone , già azionisti di maggioranza dell’Ansaldo.
I nuovi capitali ridanno tanto vigore alla SPA, sia sotto il profilo produttivo che di progettazione, da far sì che i primi anni del 1920 siano d’oro, il 13 febbraio 1923 la sede della SPA torna a Torino nello stesso anno s’immettono sul mercato autovetture veramente innovative, come la Tipo 23 e 23 S, con un nuovo tipo di radiatore detto a diedro o meglio a “punte” come si diceva all’epoca, con motore a quattro cilindri di 2724cc, quindi la tipo 25 con un motore da 4398cc e la tipo 24 che adottò soluzioni meccaniche incredibili per l’epoca, in altre parole materiali leggeri come l’alluminio in grandi quantità, motori bialbero, 4 valvole per cilindro e doppia accensione con doppio magnete.
Intorno al 1925 il fallimento della “Banca nazionale di Sconto” fa precipitare il gruppo Ansaldo Automobili sostentato principalmente da questa in una crisi tale da coinvolgere anche la SPA poiché i finanziatori principali sono gli stessi i F.lli Perrone che saranno costretti nel 1926 ad abbandonare l’impresa, nello stesso anno la FIAT rileva nella sua totalità la SPA.
La SPA vedrà venir chiusa dalla nuova proprietà la propria linea automobilistica proprio nel momento in cui si potevano rinnovare le linee e i motori, la nuova amministrazione lascerà aperta solo la produzione di veicoli commerciali e conseguentemente militari.
Il successo dell’autocarro SPA 25C10 sia in versione civile che poi militare farà da trampolino di lancio per imponenti commesse militari e le scelte meccaniche molto sofisticate e affidabili faranno il successo commerciale della SPA.
Dal 1926 fino a ridosso del secondo conflitto mondiale la SPA orienta esclusivamente la propria produzione al settore militare, che spazierà dall’autocarro Dovunque 35, al trattore d’artiglieria TL37, agli autocarri leggeri L39, ai motori per carri armati, ai motori per autoblinde, ai motori per l’aviazione fino ad arrivare al 1947 dove l’ultimo autocarro a potersi fregiare del marchio SPA sarà il tre assi a ruote singole “SPA A-10000″.
La produzione di autocarri, sotto il nome di “Costruzione SPA” continuerà dal 1947 al 1949 anno in cui la società cesserà definitivamente di esistere.